A capofitto nelle parole
Photo by: Stocksnap - Pixabay (editata su Canva) 11 aprile 1951, campagna toscana. «Il bosco della Tassinaia di Vicchio. Voci, rimbombi, gente che risale la vallata e fa scappare le volpi, le lepri, gli uccelli, le ghiandaie che tagliano l'aria a mitraglietta. Tac tac tac». È così che Silvia Cassioli, scrittrice toscana, introduce la sua ultima opera “Il capro” durante il decimo incontro di Comunicazione Digitale. La storia trattata nel libro trae la sua linfa vitale dai delitti che hanno sconvolto la Toscana nello scorso secolo, ad opera presunta di colui che venne soprannominato “il mostro di Firenze”. A seguito di un’attenta lettura individuale delle storie proposte dagli studenti, poi, l’autrice ha cucito dei consigli ad hoc per ognuna di esse in modo da orientarle verso un miglioramento. L’incontro è stato largamente formativo per tutti i presenti che hanno avuto l’opportunità di interfacciarsi, così, con una narratrice degna di tutto rispetto. ...








